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L3 Qualities – Development of Other Judges - parte 1 (trad)
Articolo del 7-8-2015 a cura di Strati Jacopo
Strati Jacopo

Tag: The Road to Level 3 L3 qualities development mentorship

(Articolo originariamente pubblicato il 18 Marzo 2014)





Development of Other Judges
- Parte 1: Mentorship -

di David Hibbs

 


Sicuramente partite avvantaggiati se, leggendo questo articolo, siete già a conoscenza dell'origine della parola "Mentore". Per assicurarmi che stiamo pensando alla stessa cosa, coglierò l'occasione per citare la fonte in cui questa parola compare per la prima volta: l'Odissea. Nell'epica di Omero, la dea Atena assume la forma di un uomo chiamato Mentore per guidare, sostenere e proteggere l'eroe durante il suo viaggio. Senza scendere troppo nel dettaglio di questa storia, Atena è colei che guida l'eroe lungo il suo percorso, aiutandolo a crescere e a raggiungere i suoi obiettivi. Voglio forse dire che, per essere un mentore, è necessario avere conoscenza e abilità sovrumane? Assolutamente no! Diamo insieme un'occhiata alla definizione data dal L3 Advancement Procedures Manual:

I Regional Judge migliorano la comunità dei judge della loro zona attraverso il reclutamento attivo, la formazione e l'insegnamento. Questa mentorship è strettamente intrecciata col bisogno di formazione degli altri judge, e ha come esito il miglioramento concreto di questi ultimi.

Questo risultato è generalmente raggiunto agli eventi, ma può anche prender forma al di fuori di essi, attraverso una grande varietà di canali alternativi (forums, mailing lists, IRC, confronto diretto con altri judges, ecc). Un candidato inadeguato dimostra una debole inclinazione all'insegnamento "attivo", e la sua capacità di guida è chiaramente inefficace. Egli dimostra poco impegno nello sviluppare la propria comunità locale.

Un candidato esemplare, invece, dimostra una serie di capacità di mentorship ampia, variegata e efficiente. La sua influenza come guida si estende ben oltre la comunità locale dei judge.

Questo stralcio di testo dà un'indicazione di cosa un mentore debba fare e come la sua capacità debba essere misurata, anche se, secondo me, la differenza più importante fra mentorship e insegnamento giace nel cuore di questa frase: "Questa "mentorship" è strettamente intrecciata col bisogno di formazione degli altri judges, e ha come esito il miglioramento concreto di questi ultimi."
 

 
 

Cosa s'intende veramente per mentorship?

 

Se insegnare vuol dire trasmettere conoscenza, mentorship vuol dire trasmettere esperienza. Non si tratta solo di aiutare qualcuno a sviluppare nuove competenze (o ad accrescere la sua esperienza in competenze già note), ma anche di insegnare come evitare le trappole più comuni lungo questa strada. Condividendo sia la conoscenza che l'esperienza, siamo in grado di ottenere solidità e consistenza di generazione in generazione, e di sviluppare un bacino di conoscenza e esperienza sempre più vasto, molto più che lavorando da soli.

In passato, i ragazzi diventavano apprendisti per imparare una professione. Pensiamo, per esempio, al lavoro del fabbro. E' possibile che un ragazzo apprendesse questa professione da solo, attraverso i propri tentativi e i propri errori, ma se così fosse stato, il suo cammino sarebbe stato decisamente lungo e difficoltoso. Il suo lavoro avrebbe presentato notevoli difetti per molto tempo. Adesso paragoniamo questa situazione con quella di qualcuno che è stato affidato, invece, a un mentore, a qualcuno che lo abbia preso come allievo e a cui abbia fornito guida e assistenza. Quel mentore avrebbe insegnato al suo allievo tutto quello che c'è da sapere sulle tecniche di base, consentendogli di progredire verso la perfezione. La capacità di essere una guida è il cuore della mentorship; è la capacità di rendere una persona, da inesperta quale può essere, capace di crescere e svilupparsi professionalmente, agendo nel modo più efficiente possibile. Questo è il risultato del rapporto maestro-apprendista-percorso intrapreso.

L'obiettivo comune in questo rapporto è quello, per l'allievo, di riuscire a compiere da solo il proprio lavoro. Ci sarà un giorno in cui l'allievo non avrà il proprio mentore accanto a sé, quindi è indispensabile che gli sia data l'opportunità di sbagliare e imparare fintanto che qualcuno è accanto a lui, per seguirlo e correggerlo – se non addirittura salvarlo da un imminente disastro durante un evento.

Atena, alla fine dell'Odissea, permette ai suoi allievi Ulisse e Telemaco di imbracciare le armi e dare battaglia ai Proci. L'apprendista di un fabbro deve saper usare un martello e dare forma al ferro. Allo stesso modo, noi dobbiamo permettere ai nostri allievi di affinare le loro capacità sotto la nostra guida, piuttosto che farlo al posto loro.

Se il mentore fa sempre qualcosa per i propri allievi, l'allievo non imparerà niente!


Il Ciclo della Mentorship

 

La mentorship non è un compito limitato nel tempo, piuttosto è un ciclo continuo. Questo ciclo di educazione, osservazione e valutazione aiuta un allievo a migliorarsi costantemente. Alcune volte il ciclo può essere breve. Altre volte, invece, può essere lungo e complesso. Lo scopo, comunque, resta lo stesso – il miglioramento mirato di una specifica capacità, abilità o vocazione.

Poiché è un ciclo, la mentorship non ha uno specifico punto d'inizio, può iniziare da uno qualsiasi dei punti del cerchio. La relazione mentore-allievo può iniziare con quest'ultimo che ascolta il proprio maestro parlare, o può cominciare col mentore che osserva il proprio allievo, o può perfino avere inizio col mentore che s'interessa o osserva qualcosa fatto dal proprio allievo.

Spezzando il ciclo nei suoi componenti, la cosa più ovvia che un mentore fa è insegnare al proprio allievo. Questo può essere fatto in moltissimi modi, e un buon maestro farà uso di molteplici approcci. Alcuni allievi necessitano di vedere un compito portato a termine; altri hanno bisogno sentirsi spiegare le cose nei dettagli; solo alcuni sono in grado di apprendere unicamente leggendo un testo. Un mentore veramente in gamba saprà "leggere" il proprio allievo, e gli fornirà gli strumenti più adeguati per permettergli di apprendere nel modo migliore durante ogni passaggio del proprio sviluppo.

Questo concetto porta al prossimo step del ciclo del mentorship: l'osservazione. Come si è detto prima, un allievo deve sforzarsi di compiere il proprio incarico. Spesso, il mentore si limiterà ad osservare, e permetterà all'allievo di agire senza interferenze. Questo non vuol dire limitarsi banalmente a guardare cosa fa quella persona; dev'essere molto di più. Mentre un semplice osservatore noterà cosa fa un allievo e come la fa, un mentore identificherà quello che può essere migliorato.

Questo, quindi, concede un'opportunità di valutazione. Quali sono le caratteristiche del lavoro prodotto? Un mentore farà notare sia le cose fatte superficialmente che quelle fatte bene. Il mentore determinerà quali siano gli aspetti delle abilità dell'allievo da affinare e guidare verso la perfezione. Questa operazione può dimostrarsi complessa, come l'identificazione di un risultato di qualità non eccelsa o il riconoscimento di qualcosa che abbia bisogno di un'ottimizzazione. La chiave per il successo è che il mentore sia capace di identificare il successivo passo logico necessario alla progressione e allo sviluppo delle capacità dell'allievo.

 

Questo è il motivo per cui l'osservazione e la valutazione sono importanti: un buon mentore non sprecherà tempo tentando di insegnare ai propri allievi qualcosa che sanno già. Invece, si concentrerà su ciò che può essere migliorato! Valutando quale dovrebbe essere l'obiettivo successivo, il mentore è capace di continuare l'insegnamento e di selezionare l'approccio giusto per consentire una crescita rapida.

 

Muovendoci ancora di un passo nel ciclo della mentorship, un libro che ho letto al riguardo (As Iron Sharpens Iron) spiega come un individuo abbia bisogno di almeno altre 3 persone per padroneggiare veramente una capacità: un mentore che conosca l'argomento meglio di lui; un allievo a cui insegnare (non esiste un modo migliore per valutare cosa sappiamo e cosa non sappiamo); e un compagno che impari al suo fianco.

In questo modo, il mentorship non è mai una strada a senso unico, e il ciclo del mentorship non ha necessariamente una fine; non c'è ragione di interrompere la propria funzione di mentore quando un allievo è diventato indipendente. Mentre l'allievo cerca di raggiungere la perfezione, anche il maestro continua ad imparare – forse perfino dal proprio allievo – e il ciclo può continuare!


Come si collega tutto questo all'essere un Judge di Magic?

Questo articolo è solo una parte di una serie di 12 articoli sulle Qualities dei Regional Judge. Il fatto che esistano 9 caratteristiche, ognuna delle quali sufficientemente importante da meritarsi uno o più articoli, dimostra quanta capacità ed esperienza siano richieste per eccellere come vero judge di Magic.

Come Regional Judge, ci si aspetta che abbiate raggiunto un certo grado di padronanza in una serie di diverse aree di applicazione. Inoltre, ci si aspetta che abbiate conoscenza ed esperienza da condividere! Potreste scoprire che siete esperti nelle regole, o nelle policy, o perfino nel mentorship. Una parte del vostro ruolo all'interno della community è quello di insegnare a chi avete accanto, se non addirittura addestrare chi vi sostituirà.

Perfino se siete novelli judge, avrete sicuramente qualche talento e abilità in alcune di queste aree. È possibile, per voi, identificare le aree in cui avete bisogno di aiuto e quelle in cui potete essere d'aiuto. Condividere la conoscenza è importantissimo, sia per il progresso personale che per la crescita del programma.

Trovare un mentore oggi può essere difficile come poteva esserlo in passato, quando una famiglia avrebbe pagato per ingaggiarne uno. Per un certo verso, è perfino più difficile – specialmente per le particolari abilità richieste a un Judge di Magic. In passato le famiglie semplicemente pagavano per i servigi di un mentore. Il motivo economico spingeva a diventare mentori anche colore che, altrimenti, non avrebbero mai deciso di prendere un allievo con sé. Dal momento che non esiste più un incentivo economico per essere mentori, dovete trovare la vostra personale motivazione per condividere la vostra competenza. Sarebbe una bella fortuna se, ad esempio, un gruppo di Judge si rivolgesse a voi nella speranza di essere guidati lungo questo cammino.

Con la consapevolezza che sia la vostra esperienza che la vostra guida sono molto richieste, da dove dovete cominciare?

Ricordate che la mentorship è ciclica. Potete iniziare il ciclo tenendo un seminario o scrivendo un articolo. Potete iniziare osservando un judge fare qualcosa durante un Grand Prix o un FNM che potrebbe essere fatto meglio. Potreste semplicemente cominciare ascoltando un report di qualcosa che è andato storto e avere un'idea su come avrebbe potuto essere fatto diversamente. Ciascuno di questi scenari presenta una possibilità di aiutare altri judge a crescere.


Collegamenti con le altre Qualities dei Regional Judge

Leggendo la sezione precedente, avrete probabilmente notato alcune situazioni in cui la mentorship s'intreccia con le altre qualità dei Regional Judge. Senza scendere troppo nel dettaglio di queste altre qualità, alcune cose da tenere a mente quando vi approcciate alla mentorship sono:

  • Development of Other Judges, poichè dovete saper valutare quando i vostri allievi possono migliorare.
  • Stress and Conflict Management, perché alle volte le persone non sono molto inclini a cambiare modo di fare…!
  • Teamwork, Diplomacy and Maturity, perchè i punti precedenti sono decisamente difficili – ma assolutamente utili.

 

In Chiusura…

Se siete dei judge di Magic, probabilmente amate veramente questo gioco. Ciò che fa continuare a crescere e prosperare il nostro amato gioco è la presenza di altre persone che lo amano, altre persone con cui condividerlo! Se non insegniamo agli altri, potremmo ritrovarci senza eventi in cui giocare o senza tornei di qualità a cui partecipare. Guardatevi attorno: chi, nella vostra zona, aiuterebbe la comunità a crescere e a svilupparsi se voi non vi impegnaste abbastanza nel condividere quello che sapete?

Parlando della mia esperienza personale, una volta mi sono guardato attorno al mio PTQ locale, e mi sono reso conto che lo staff di judge era composto solo da L1 di vecchia data e da una coppia di arbitri non certificati. È stato uno shock! Com'era potuto succedere? La risposta fu semplice e complessa al tempo stesso: una mancanza di leadership e mentorship continuative, aumentata dal tempo e dall'esodo in senso sia letterale che figurato. Spero vivamente che la vostra zona non sia scarsa come lo era la mia allora, ma se lo fosse, sappiate che non è impossibile costruire (o ri-costruire) il programma nella vostra area. Confrontatevi con le idee degli altri, o semplicemente uscite là fuori e provate qualcosa. Qualche volta dovrete imparare nel modo più difficile, ma ciò non vuol dire che chi vi circonda debba fare lo stesso. Se avete conoscenza ed esperienza da condividere, allora trovate qualcuno a cui trasmetterla!

Ecco perché la mentorship è una Quality dei Regional Judge: attraverso la condivisione della nostra conoscenza e delle nostre abilità, ci assicuriamo che il programma continui e sviluppiamo un bacino di conoscenza ed esperienza più grande di quello che otterremmo lavorando da soli.


Risorse Addizionali

 
- David Hibbs, L3 Texas

 


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Traduzione: Jacopo Strati
Revisione: Lamberto Franco
Articolo originale: qui