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Le 5 cose da non fare assolutamente
Articolo del 17-8-2016 a cura di Guttuso Lino
Guttuso Lino

Le 5 cose da non fare assolutamente

Gestire gli eventi sanzionati è la parte principale del nostro ruolo e in essi mettiamo sempre tutta la nostra passione. Non importa che siate HJ o FJ: talvolta, presi dalla foga eccessiva e dalla voglia di far bene, si corre il rischio di perdere lucidità e di compiere azioni da non fare assolutamente!

Lo scopo di questo articolo, una sorta di piccolo vademecum, è quello di ricordarvi quali sono le 5 cose da evitare durante lo svolgimento di un torneo!

 

1) Non dare mai nulla per scontato!

Lamberto, sta tranquillo! Sicuramente il TO ha organizzato il pranzo a sufficienza per tutti, ne sono sicuro!”
TO: “Pranzo??? Mica ne avevamo parlato…Non facevamo X turni senza pausa? Mi spiace ma l’unico bar nelle vicinanze è chiuso.”
Lamberto sviene

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Ma scherzi? Non ho bisogno di leggere il testo di quella carta, la conosco benissimissimo e la risposta alla tua domanda è questa!”
...1 minuto dopo...
Oddio che ho detto!!!! Non poteva lanciare/fare quella COSA e gli ho detto di si!!!!!”

Perché?

Farsi qualche domanda in più non fa mai male, sia prima di un evento che durante lo svolgimento di questo. Non date per scontato che il TO abbia tutto il necessario: ha abbastanza carta/penne/inchiostro? Ha una stampante funzionante? Ha il WER aggiornato? Ha sufficienti posti per i giocatori iscritti? Se è un evento formato limited, ha abbastanza buste per i giocatori?

Arrivare in location e non trovare il minimo indispensabile per svolgere un evento non mette né voi né il TO in buona luce di fronte all’utenza e, soprattutto, con il cercare di sistemare questi dettagli all’ultimo si rischia di rendere il torneo difficoltoso per voi e per i giocatori, anche a causa di un eventuale ritardo nell’incominciare.
Per questo è particolarmente importante prendere con anticipo i contatti con i TO e gli eventuali FJ/HJ dell’evento poiché potrebbe essere necessario capire le necessità del torneo e stabilire le modalità con cui affrontare l’evento stesso sul piano logistico.

Quella stessa eccessiva sicurezza, che può portarvi a sottovalutare alcuni aspetti cruciali nella preparazione di un torneo, è anche una delle ragioni principali che può portare un Judge a dare un ruling errato durante una chiamata e rimediare all’errore d’impeto non è sempre semplice. Inoltre, rischiate che i giocatori, a seguito di questo, perdano fiducia nei vostri confronti e non saranno incentivati a chiamarvi successivamente.
Siate fiduciosi nelle vostre capacità ma fatevi sempre qualche domanda in più, leggete le carte e prendetevi il vostro tempo per rispondere correttamente.

 

2) Non perdere la calma!

AngerJUDGE: “MALEDIZIONE! SIAMO AL TURNO 1 E GIA’, QUEL TIZIO DAL NOME COMPLICATO, HAWANA, MI HA CHIESTO 3 VOLTE LA STESSA COSA! LO FA DI PROPOSITO!!!!” 
E TU JACOPO COSA VUOI ADESSO?”
Jac: “...ma io volevo solo sapere dov’è il bagno…”
JUDGE: “FALLA QUI!”
Jacopo piange (ç_ç) e fugge via...

Perché?

Noi siamo un punto di riferimento per la community e dobbiamo essere sempre d’esempio facendo trasparire un senso di fiducia e di calma nei giocatori. Ciò non vale solo sul piano arbitrale ma è fondamentale rimanere calmi e lucidi nella vita quotidiana al fine di saper affrontare al meglio le problematiche che possono insorgere dal nulla. Gestire un evento non è di certo semplice poiché si è sempre carichi di stress ed entrare anche in modalità Burnout in alcuni casi è molto semplice.

Certo è che non si fa mai una bella figura di fronte al TO ed ai giocatori che assistono ad un Judge inferocito (contro qualcuno o qualcosa come la stampante o il WER); potreste non essere più ben visti dalla comunità ed il TO potrebbe decidere di non chiamarvi più poiché avete reso l’ambiente carico di tensione e poco adatto al buon andamento del torneo stesso.

Sul come prevenire il Burnout vi rimando alla traduzione dell’ottimo Francesco Rossi dell’articolo “Preventing Burnout”.

 

3) No Witch Hunting

Witch Hunter"Quando mi avvicino a Renato mentre gioca lui mi guarda e poi mette a faccia in giù la mano sul tavolo e si gratta la testa. 
Sono sicuro che nasconde qualcosa (magari una carta tra i folti capelli) e certamente sta barando!”

Perché?

Magic è un gioco molto complesso, lo sappiamo, e talvolta può capitare che i giocatori facciano degli errori. Noi esistiamo anche per questo, ovvero correggerli ed educarli.
Non bisogna mai abbassare la guardia, sia chiaro, ma non è opportuno avere una mentalità pari a quella di Torquemada in persona. I rischi di una caccia alle streghe sono molteplici e, nell’eventualità in cui abbiate perso chiarezza di giudizio, non ci vuole molto a causare danni irreparabili nei confronti di quel povero giocatore che ha lanciato una stregoneria come se fosse un istantaneo durante un Pre-Release della nuova espansione dopo 5 turni di gioco.
Nel dubbio quindi, credo sia meglio avere un baro “libero” piuttosto che un giocatore onesto squalificato ingiustamente.
Siate, pertanto, sempre oggettivi, analitici e riflessivi quando valutate se un giocatore stia effettivamente barando.
Potete approfondire la tematica delle Investigations dando un’occhiata ai seguenti articoli:

Investigation at Regular
La ricerca delle Verità Parallele (1)

La ricerca delle Verità Parallele (2)
La ricerca delle Verità Parallele (3)

 

4) MAI rifare i Pairings

Cunning AdvisorMah, siamo alle solite…Federico mi ha dato il risultato sbagliato…Chissenefrega, rifaccio i Pairings e tanto non cambia nulla…
***Tuoni, tempesta e voce mistica dall’alto***
(D.F.*): PERCHE’ MI HAI EVOCATO!!!!

Perché? (No, seriamente, perché lo avete evocato!) 

Semplice!
Dover rifare i pairings comporta di base il trovarsi di fronte ad alcune difficoltà logistiche non indifferenti.
Non è bello fare alzare e muovere i giocatori che si sono appena seduti, sia che siano 10 o 100, perdendo tempo, quando invece si ha la possibilità di correggere l'errore invertndo i giocatori in 2 tavoli, risparmiando tempo e fatica per tutti gli altri.
Inoltre, ricordatevi che il WER ha sempre ragione; la generazione dei Pairings viene calcolata analiticamente ed in maniera imparziale. Nella sciagurata ipotesi in cui questi siano stati fatti da capo l’Head Judge dell’evento rischia di diventare il bersaglio delle lamentele dei giocatori, che potrebbero accusarlo di averli generati nuovamente per avvantaggiare o Federica, o Martina, o Kalle!
Essere accusati di favoreggiamento è una situazione particolarmente spiacevole per diversi fattori; è una situazione che, oltre che ferirvi nell’immediato sul piano emotivo e farvi perdere così le redini del torneo, può portare a eventuali ripercussioni sul piano arbitrale in futuro (perdita di autorevolezza e fiducia).

 

5) Non considerare tutto come un lavoro, ma prendersi comunque le proprie responsabilità

Demonic PactAl telefono con un Kalle a Caso*
Uffa, domani vorrei venire a mare con voi a lanciare pokéball e trovare Gyrados ma lavoro…Ho sto GP Trials, ci stanno 40 gradi, devo poi lavorare sulla checklist, scrivere le Review a Davide ma non ho assolutamente la voglia di farlo…Ma sai com’è…è lavoro…quindi…Come direbbe Luca….la vita è amara…”

Perché?

Perché la nostra è una passione (una bellissima passione aggiungerei). Arbitriamo perché sentiamo dentro di noi quel qualcosa che ci spinge ad essere un punto di riferimento per la comunità, dedicando ad essa il risultato dei nostri studi ed il nostro tempo ai giocatori ed ai TO.

Non esiste nessun vincolo contrattuale, o una sorta di Patto Demoniaco che ci leghi indissolubilmente; ma se abbiamo scelto di seguire questo percorso lo abbiamo fatto perché amiamo questo mondo, amiamo il ruolo che ricopriamo e soprattutto perché abbiamo la voglia ed il coraggio di prenderci responsabilità molto grandi in questo contesto.

L’essere arbitri comporta l’essere titolari di responsabilità che ci contraddistinguono quotidianamente. Queste hanno origine sia nel dare un semplice ruling a qualcuno, sia nel prendere impegni con i TO per la gestione degli eventi. Se ci accorgiamo di aver sbagliato nel rispondere ad un giocatore, non si deve tacere ma si deve affrontare ciò che è successo, prendersi la responsabilità dell’errore e scusarsi. Se vi impegnate ad arbitrare un GPT o pPTQ sanzionato per il 15 agosto e successivamente cambiate idea perché volete andare a mare e lo comunicate 3 giorni prima, di certo questo non rientra nella definizione di essere responsabile.

 

In the End…

A mio avviso tali errori, associati a tanti altri di più piccole dimensioni, possono minare la qualità e l’andamento del torneo.
Una delle cose più belle del nostro percorso arbitrale è la possibilità di potersi confrontare quotidianamente con altri arbitri che possono farci riflettere su questi problemi, al fine di capire come affrontarli al meglio e come lavorare su noi stessi.
Riflettete, concentratevi, prendetevi il vostro tempo, abbiate sempre cura di voi stessi e, cosa più importante, divertitevi e sorridete sempre.
La nostra è una passione ed ogni evento è una grandissima occasione per crescere, maturare e trasmettere ai giocatori quel senso di fiducia e di serenità in quanto pilastri della comunità.

Vi saluto riportandovi le parole di un arbitro italiano (un certo Jacopo mi dicono dalla regia) con la speranza che possano ispirarvi tanto quanto hanno ispirato me:
"Certi errori hanno peso sul breve periodo. Quello che impari, però, te lo porterai dentro per sempre. Non smettere mai di impegnarti. Se commetti un errore chiedi scusa, fanne tesoro e continua a migliorare. Non è essendo perfetti che ci si guadagna la fiducia degli altri, ma dimostrando la volontà di andare sempre avanti, nonostante tutto.”

 


Revisione: Alberto Laurenzi, L2