Articoli
Attenzione: questo articolo è stato scritto oltre 1 anno fa! Alcuni contenuti potrebbero essere obsoleti.
GPT: Regular is the new Competitive
Articolo del 14-9-2016 a cura di Favi Bruno
Favi Bruno

Tag: GPTrial Policy MTR


Come in molti già sanno, dal 22 luglio 2016 i Gran Prix Trial possono essere arbitrati anche a REL Regular, non più obbligatoriamente a REL Competitive. Questa decisione, nonostante abbia l'effetto collaterale di garantire agli arbitri più giovani maggiori opportunità di pratica su campo senza l'onere di dover assimilare un documento tanto nuovo quanto complicato come le IPG, porta di nuovo al centro dell'attenzione un'annosa questione che a noi italiani tanto è cara: il problema della competitività nei tornei non-agonistici.
Se i judge da tutto il mondo devono prepararsi per fronteggiare questo nuovo tipo di giocatore, noi italiani partiamo già avvantaggiati, temprati e forgiati dal fuoco dei nostri Pre-release a premi, in cui in genere anche il più mite dei partecipanti da Smeagol diventa Gollum, e l'Unico Anello prende le sembianze di quel goloso mezzo box in palio.

Tuttavia, se gli eventi "storicamente" Regular (come FNM o Pre-release) attirano un pubblico che solitamente non ambisce a vincere altro che carte Promo o buste, i Grand Prix Trial, che in premio hanno due Bye, sono sempre stati e rimangono tutt'oggi fonte di attrazione per i giocatori interessati a partecipare ai grandi eventi e a competere per i tavoli alti.

Ed è proprio questo il fulcro della questione: l'appetibilità del premio.
La possibilità di vincere due Bye per un GP, per quanto non sia prestigioso come ottenere un invito a un RPTQ per esempio, sarà comunque sufficientemente invitante da attirare i giocatori più try-hard.

Questo articolo nasce infatti con l'aspettativa di fornire qualche utile consiglio a tutti (in particolare ai neo-L1) coloro che si troveranno a dover fronteggiare giocatori troppo competitivi, in un torneo che invece propone un "ambiente accogliente e di competizione cordiale".

Intanto un po' di teoria: il JAR e le MTR (specie nel capitolo 1.12) ci danno un'idea precisa di quella che sia la filosofia del REL Regular.
Il punto pratico sul quale voglio però mettere più enfasi è il seguente: educare i giocatori.
Considerato che il giocatore medio non conosce la differenza fra i livelli di applicazione delle regole e spesso tende a fare confusione fra Regular e Competitive, è importante mettere subito in chiaro le caratteristiche dell'evento. Potrebbe essere utile anche a ricordare ai giocatori che nel Regular, a differenza del Competitive:
  • non c'è bisogno di avere la lista del proprio mazzo;
  • non esistono Warning, ma solamente richiami verbali che in casi estremi possono portare al Game Loss;
  • spetta al judge la decisione sulla gestione delle Missed Trigger, ed in questa si dà la priorità alla conservazione di uno stato di gioco meno "falsato" possibile. Da uno stato di gioco 100% legale ci guadagnano tutti, e proprio questo potrebbe essere motivo di incoraggiamento per i giocatori a chiamare anche le abilità innescate dimenticate dei propri avversari (sebbene non siano obbligati a farlo).

È bene anche ricordare che la rilassatezza dell'atmosfera non deve essere movente di comportamenti indesiderati come il ritardo ai tavoli, i consigli strategici durante le partite o lo slow play.

Una situazione comune che si presenta ai tornei Regular è che il giocatore, specie quello più competitivo, possa sentirsi vittima di un'ingiustizia quando si tratta di dover rimediare ad errori di gioco come per esempio le innescate dimenticate o le pescate addizionali. Ma come?! Il mio avversario si è dimenticato di guadagnare un punto vita con il suo Guardiano dell'Anima e tu gliela fai risolvere comunque?!
Quando si gestisce una chiamata di questo tipo, è sempre molto importante spiegare bene che, a differenza dei tornei Competitive in cui ci si aspetta dai giocatori una certa conoscenza di regole e policy, nei tornei Regular si gioca anche e soprattutto per imparare e non è giusto che una disattenzione possa compromettere la partita, o addirittura il torneo, di un giocatore meno esperto.
Un consiglio ulteriore è quello di far presente, sin dal discorso iniziale, il livello di applicazione delle regole che verrà usato, in modo che non vi siano sorprese durante il torneo stesso.
Anzi, ancora meglio sarebbe chiedere all'organizzatore di specificare questo dettaglio a tutti coloro che si iscrivono o pre-iscrivono (magari sulla pagina facebook del torneo): così facendo eviteremo ulteriormente dubbi o perplessità ai giocatori.
Inoltre, prima che l'evento inizi, un ottimo customer service potrebbe essere quello di richiamare l'attenzione dei giocatori già presenti in sala che stanno attendendo l'inizio del torneo e spiegare loro quelle che sono le differenze principali fra un evento competitivo e un amatoriale.
Repetita iuvant.

Quando la competizione è accesa, la tensione sale. E noi pinguini siamo i primi a subirne le conseguenze. L'ansia da prestazione è una brutta bestia che morde ancora più forte se, con un ruling sbagliato, si rischia di rovinare la partita a un giocatore. Ma la parola d'ordine è: non intimorirsi!
Gli eventi Regular sono un'occasione di crescita non solo per i giocatori, ma anche per noi. Mostrarsi presenti, sorridenti e disponibili anche in situazioni meno distese migliora l'esperienza di tutti: dei giocatori, perché un'atmosfera più serena aiuta a riportare la competizione ad un livello più amichevole; di noi judge, perché stringere un legame con i giocatori è il miglior modo per imparare a smaltire lo stress.
Se avete un dubbio su una regola, o su un'interazione particolare, non fatevi remore e controllate i documenti. Una volta risolto il tutto, ricordatevi di dare tempo extra ai giocatori e fateli continuare a giocare. Siate i primi a porre l'accento sul clima amatoriale dell'evento e vedrete che tutto andrà per il meglio.

Inoltre, nonostante possa sembrare ovvio per molti, ricordate sempre di trattare tutti i giocatori equamente! Condurre una linea d'azione coerente durante l'arbitraggio è fondamentale per non scontentare nessuno. È naturale che alcuni giocatori abbiano più bisogno del nostro intervento rispetto ad altri, ma ciò non deve portarci a trascurare i tavoli all'apparenza più auto-sufficienti.
Questo, oltre ad assolverci da eventuali accuse di favoritismo da parte dei giocatori più navigati (che spesso sono anche i più competitivi), ci abitua ad assistere maggiormente proprio questi ultimi, che spesso fanno tanti errori durante le partite quanto i principianti.

Nel caso, infine, in cui il torneo preveda davvero una griglia premi tale per cui il "rischio" di competitività fra i partecipanti sia effettivamente alto… tenete sempre a mente che il dialogo con l'organizzatore è una delle cose più importanti! Se sapete di essere stati chiamati ad arbitrare un GPT, parlate il prima possibile con il TO e informatevi su come pensa di gestire il proprio torneo.
Se vuole accontentare i suoi giocatori abituali offrendo in palio una griglia premi succulenta, consigliamogli di gestire l'evento a REL Competitive: il livello di applicazione delle regole non fa parte dei requisiti richiesti per sanzionare un evento, quindi l'organizzatore non dovrà cambiare di una virgola la parte "burocratica" del suo torneo. Potrà invece, col nostro aiuto, offrire un'esperienza consistente e su misura per suoi giocatori.

Concludendo, i GPT Regular sono una novità interessante per tutti, arbitri compresi. Prepararsi adeguatamente all'evento ed essere consapevoli di quella che è la filosofia che lo governa vi aiuterà a far fronte a tutti i dubbi o le incomprensioni che, inevitabilmente nel caso di un qualcosa di inusuale, capiteranno fra giocatori o con l'organizzatore.