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Alterazioni fantastiche e dove trovarle
Articolo del 21-2-2019 a cura di
Una parte fondamentale dell’appeal del gioco di Magic risiede sicuramente nelle illustrazioni sulle carte. Le immagini ci permettono di riconoscere con facilità le magie giocate, i permanenti in campo e soprattutto rendono colorato e variegato il gioco. Come si dice, anche l’occhio vuole la sua parte. Questa frase è talmente vera che negli anni sono stati introdotti sempre più prodotti, legati a Magic, per consentire ai giocatori di personalizzare la propria esperienza di gioco: bustine, dadi, blocchetti segnapunti, tappetini, porta mazzo. In pratica, ogni aspetto è divenuto personalizzabile.

Ma quindi, quali sono i requisiti per far sì che una carta artworkata sia giocabile in tornei sanzionati? Le Regole di Torneo (MTR da qui in avanti) ci vengono in aiuto. Per l’esattezza si ha che:
MTR 3.3 - Carte autorizzate
[....] Le modifiche artistiche sono accettabili ai tornei sanzionati, a patto che le modifiche non rendano l'immagine della carta irriconoscibile, contengano consigli strategici sostanziali o contengano immagini offensive. Le modifiche artistiche, inoltre, non devono coprire o cambiare il costo di mana o il nome della carta.
Il Capo Arbitro ha l’autorità per decidere se una carta è utilizzabile in un torneo.
Questa regola fa capire chiaramente che, una volta alterata, non c’è più la matematica certezza che una carta possa essere giocata in un torneo sanzionato. Vediamo di analizzare nello specifico quanto appena detto.
Piacere, come ti chiami?

In pratica, il nome ci aiuta a identificare la carta; esattamente come, nella vita reale, ci aiuta ad identificare l’amico che l’altro giorno ha avuto un’avventura strabiliante.
Un altro dato fondamentale è il costo di mana. Grazie a pochi simboli siamo infatti in grado di sapere il colore della carta/magia/permanente, l’ammontare di mana che deve essere speso per poter lanciare quella magia e fare le nostre valutazioni sul poter usare un Abrupt Decay su quel permanente, o valutare se il mio Chalice of the Void sarà in grado di neutralizzare la magia appena lanciata.
Quanto sopra riportato è stato applicato dalla Wizards of the Coast per la stampa delle carte textless, come appunto il Cryptic Command nell’immagine, e la stessa filosofia è stata poi applicata nella stesura delle regole inerenti gli artwork (MTR 3.3).
Il nome non mi dice niente, hai per caso una foto?

Per questo motivo l’immagine originale della carta non deve essere eccessivamente modificata. Qual è il punto di non ritorno? La valutazione è demandata al capo arbitro dell’evento, poiché è impossibile stabilire un criterio univoco ed universale, soprattutto se consideriamo la quantità di variabili che possono essere presenti in una alterazione. In fin dei conti la fantasia umana è infinita.


Cosa potrebbe succedere nel caso in cui non lo faceste? Nella migliore delle ipotesi niente, poiché l’artwork rispetta tutti i canoni, nella peggiore delle ipotesi invece potrebbe venirvi richiesto di sostituire la carta con una identica non artworkata o, in caso non riusciste a trovarla, con una terra base a vostra scelta. Oltre a questo, vi verrebbe assegnata la penalità adeguata in base all’infrazione riscontrata.
Guardare oltre le apparenze
Se un artwork rispetta quanto detto in precedenza avrà buone probabilità di essere giocabile all’interno di tornei sanzionati. Ci sono tuttavia altri aspetti da valutare. Il primo tra questi è lo spessore della carta. Normalmente infatti, le alterazioni vengono eseguite dipingendo con pittura acrilica sulla carta. Questo comporta un inevitabile aumento di spessore, che può essere impercettibile oppure significativo.

Infine, gli artwork si comportano esattamente come le foil: una volta che il colore sarà asciutto costituirà una barriera per l’umidità, esattamente come il layer foil delle carte, e farà sì che la carta possa imbarcarsi a “tegola” in caso di ambienti particolarmente umidi. Più l’alterazione sarà estesa più questo fenomeno tenderà a verificarsi. Pertanto le normali raccomandazioni per le foil valgono anche per gli artwork.
Dulcis in fundo, il peeling foil non è generalmente accettato ai tornei sanzionati, poiché altera sostanzialmente lo spessore della carta, oltre a renderla spesso irriconoscibile o confondibile con altre.
Ricapitolando:
- il nome della carta e il costo di mana devono essere presenti e non alterati
- l’immagine originale deve essere riconoscibile
- non devono essere presenti suggerimenti strategici sostanziali
- non devono essere presenti immagini o scritte offensive
- lo spessore della carta non deve essere significativamente alterato
- il bordo superiore della carta deve rimanere pulito
- ogni alterazione deve essere mostrata al capo arbitro dell’evento per essere valutata
Credits:
Revisione: Danilo Raineri